At Punta Grò, on the trail of our fishing in the past

Filippo Gavazzoni on "Brescia che pesca" dedicates an article to the Fisherman's House of Punta Grò (article in Italian only)

Published on : 22 May 2024

“Volete conoscere qualcosa della pesca e dell’habitat gardesano che non si legge sui libri? Vi piacerebbe comprendere cosa ha significato davvero la pesca per il Lago di Garda e le genti gardesane? Basta sedersi ad ascoltare qualche “vecchio” pescatore, magari di seconda o terza generazione, e la storia è servita! Anche i luoghi hanno una storia da raccontare e, se c’è un posto della “memoria” per la pesca sul Lago di Garda, quel posto, a mio parere, è Punta Grò a Sirmione.

Ce ne sarebbe da dire a riguardo, perché ogni paese sul Garda ha in effetti una storia da raccontare. A Punta Grò comunque c’è questa piccola casetta, costruita in una zona di “magra”, ovvero di basso fondale roccioso, dove si incrociavano caratteristiche tali da rendere questo tratto di Lago pescosissimo. In questa casetta si sono avvicendati vari pescatori, ci dormivano anche durante le battute di pesca notturne, per essere sempre pronti a svuotare più volte i “cogoli” e le reti quando troppo piene. Qui prelevavano il pesce, lo mettevano in viva nelle vasche, costruite nel canaletto adiacente, oppure in una vasca a lago, poco distante. Si riconosce ancora oggi, nello specchio d’acqua davanti la casa, una decadente ma fitta rete di pali conficcati in acqua, memoria di un sistema di pesca oggi in abbandono. Insomma questo era un vero cuore pulsante della pesca gardesana, soprattutto per le Alborelle e le Anguille che, nei giorni buoni, potevano essere catturate a decine di quintali alla volta […]”.

Leggi l’articolo completo di Filippo Gavazzoni su “Brescia che pesca”

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