Origami, l’arte giapponese di piegare la carta
Tecniche e figure facili, così così, difficili, molto difficili e impossibili
L’origami è l’arte giapponese di piegare la carta (ori-gami, in giapponese, oru piegare e kami carta).
Esistono tradizioni della piegatura della carta anche in Cina, tra gli Arabi ed in occidente.
La tecnica moderna dell’origami usa pochi tipi di piegature combinate in un’infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complessi. In genere, questi modelli cominciano da un foglio quadrato, le cui facce possono essere di colore differente e continua senza fare tagli alla carta, ma l’origami tradizionale era molto meno rigido e faceva frequente uso di tagli, oltre a partire da basi non necessariamente quadrate.
Alla base dei principi che regolano l’origami, vi sono senz’altro i principi shintoisti del ciclo vitale e dell’accettazione della morte come parte di un tutto: la forma di carta, nella sua complessità e fragilità, è simbolo del tempio shintoista che viene ricostruito sempre uguale ogni vent’anni, e la sua bellezza non risiede nel foglio di carta.
Alla morte del supporto, la forma viene ricreata e così rinasce, in un eterno ciclo vitale che il rispetto delle tradizioni mantiene vivo.
Per imparare le figure base ci aiuta (come spesso capita) Wikiow
Origami.me è uno dei siti internet più conosciuti e apprezzati (è in inglese ma le figure e i tutorial, sia filmati che disegnati, sono più che sufficienti per imparare)
Trovate una inesauribile miniera di idee e di istruzioni per realizzare origami (dai più semplici ai più complessi) su Pinterest (richiede accesso, comunque gratuito)
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