Castelli di Frontiera

Partendo da Sirmione e scendendo lungo le sponde del Mincio, in un itinerario che è possibile percorrere in bicicletta, si incontrano alcuni castelli scaligeri ben conservati, inseriti in un territorio ricco di natura e cultura, trovandosi tra il lago di Garda e le colline moreniche, tra le province di Brescia, Verona e Mantova, per gran parte all’interno del Parco del Mincio.

La famiglia Della Scala ha dominato l’area intorno a Verona tra il XIII e il XIV secolo, diventando una delle casate più importanti del nord Italia. Il suo complesso sistema difensivo di fortificazione e incastellamento dei confini era reso necessario dalle pressioni di conquista a est di Venezia, a ovest dei Visconti milanesi, a sud dei Gonzaga mantovani. Tra la metà del Duecento e la fine del Trecento gli Scaligeri costruirono intorno a Verona almeno trenta fortificazioni e una muraglia lunga 16 km, che costituiva l’estrema linea difensiva verso sud.

Il Castello Scaligero di Sirmione

Il Castello di Sirmione, insieme alla sua darsena, che rappresenta uno dei pochissimi esempi rimasti integri di porto lacustre fortificato medievale, è stato realizzato sulle acque del lago di Garda, in un contesto particolarissimo in cui l’architettura si confronta e si specchia direttamente con le acque del lago, creando un unicum monumentale e paesaggistico di straordinario fascino. Realizzato nella prima metà del XIV secolo, è una delle rocche meglio conservate del Garda e una delle attrazioni più visitate della Lombardia. Il Castello Scaligero sorge all’ingresso del centro storico di Sirmione.

Scopri di più sul Castello Scaligero di Sirmione.

Il Castello Scaligero di Ponti sul Mincio

Il Castello di Ponti sul Mincio è la prima roccaforte che il visitatore incontra, avviandosi dal lago di Garda verso sud, lungo le sponde del fiume Mincio. La costruzione perimetra con andamento irregolare la parte sommitale di una bassa collina, cui è addossato il borgo di Ponti sul Mincio. Il primo nucleo del castello è stato probabilmente costruito nel XII secolo, ma l’impianto attuale è attribuibile alla seconda metà del XIII secolo, durante il dominio scaligero. Racchiuso entro quattro torri, oltre al mastio, il Castello si configura come una roccaforte a difesa del territorio e a osservazione della vasta valle del Mincio.

Il Castello Scaligero di Monzambano

Similmente al precedente, il Castello di Monzambano è eretto su un rilievo esistente di due colline contigue e separate da un leggero avvallamento posto alle spalle dell’abitato. Il complesso attuale, realizzato dagli Scaligeri intorno alla fine del XIII secolo, è il risultato di un ampliamento del precedente castello (attribuito al XII secolo), assai più ridotto, che ne occupava il lato settentrionale. Il castello è accessibile tramite un’unica porta, posta sul lato orientale, un tempo dotata di un ponte levatoio. Il possente mastio invece è collocato nel vertice sudoccidentale, ed era in origine affiancato da un grande edificio.
Completavano il sistema difensivo altre cinque torri scudate, due poste in posizione angolare e tre in posizione intermedia.

Il Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio

Dalla sommità del monte Ogheri, il castello Scaligero di Valeggio sul Mincio domina l’intera valle del fiume Mincio e il
pittoresco villaggio di mulini di Borghetto. L’impianto originale del castello, datato al X secolo, subì gravi danni a causa di un violento terremoto nel XI secolo: di questa struttura sopravvive soltanto una singolare costruzione a forma di ferro di cavallo. Nella seconda metà del XIII secolo gli Scaligeri rafforzarono il sistema difensivo del Castello, inglobando alcune case e una piccola chiesa romanica. Il castello ha una planimetria pressoché rettangolare ed è articolato in tre distinti recinti: la piazza d’armi; la corte d’armi, protetta verso il paese da un rivellino; la corte residenziale con il mastio.

Il Serraglio

Il Mincio costituiva un confine naturale, ma gli Scaligeri nel Trecento iniziarono a migliorare le difese sulla riva destra del fiume, sfruttando i rilievi e le fortificazioni già esistenti, nonché adoperandosi per la costruzione di una nuova impresa urbanistica difensiva, costituita dal Serraglio. Per dimensioni superava le mura di Verona, era lungo 16 chilometri e si estendeva dall’attuale Nogarole Rocca, passando per Villafranca e fino a Valeggio sul Mincio. Oggi il sistema difensivo è pressoché scomparso.

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