Cristina de Middel e Maria Callas: note biografiche

Pubblicato il: 25 Maggio 2023 Questo articolo ha più di 6 mesi

CRISTINA DE MIDDEL è una fotografa spagnola il cui lavoro indaga l’ambigua relazione della fotografia con la verità. Combinando il documentario alle pratiche della fotografia concettuale, mette in scena ricostruzioni che giocano con la simbologia per sfumare il confine tra realtà e finzione, mentre affronta questioni contemporanee. Dopo una carriera decennale da fotogiornalista, de Middel è uscita dalla prospettiva tradizionale e nel 2012 ha prodotto l’acclamata serie The Afronauts, che esplora la storia di un programma spaziale fallito nello Zambia degli anni Sessanta, attraverso la messa in scena di curiose e bizzarre storie.

Dal 2012 de Middel ha continuamente prodotto nuove tipologie di scatti che contestano come la fotografia possa contribuire alla piena comprensione del nostro mondo complesso e multilivello. Unendo la finzione alle pratiche proprie del documentario e inserendo la sua narrativa negli strumenti tradizionali della comunicazione di massa, il suo lavoro porta più domande che risposte, per sviluppare un senso critico nel pubblico.

Con più di 13 libri pubblicati, Cristina De Middel ha realizzato numerose mostre internazionali e ricevuto altrettanti premi e riconoscimenti, tra cui l’Infinity Award dell’ICP di New York, il posizionamento tra i finalisti del Deutsche Börse Prize nel 2012, lo Spanish Award in Photography nel 2017 e più recentemente il Prix Virginia.

Cristina de Middel è membro di Magnum Photos e vive e lavora tra il Messico e il Brasile.

MARIA CALLAS, nome d’arte di Maria Anna Cecilia Sofia Kalos, nacque a New York da genitori greci il 2 dicembre del 1923. Dopo la separazione dal marito, la madre la portò in Grecia dove le riservò un’educazione rigidissima, facendola studiare al Conservatorio di Atene per sfruttare da subito le sue doti vocali fuori dal comune, privandola di fatto della sua giovinezza.

Dopo un breve ritorno a New York in cerca di fortuna, nel 1947 sbarcò in Italia e iniziò la sua carriera all’Arena di Verona, dove conobbe il futuro marito Giovanni Battista Meneghini. Con grande rapidità, la giovane promessa diventò la più grande cantante lirica sulla scena internazionale. Negli anni Cinquanta si esibì su tutti i maggiori palchi italiani, dalla Fenice di Venezia alla Scala di Milano e partecipò a tournée che la videro nei più importanti teatri d’Europa e degli USA.

Nel corso della sua carriera da soprano, il suo timbro di voce, la notevole estensione e agilità, la grande musicalità e la natura drammatica la portarono al centro della riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell’Ottocento, di cui interpretò le eroine tragiche protagoniste delle principali opere liriche. Il suo successo artistico, unito all’esposizione mediatica dovuta alle sue relazioni e alla rivalità con altre celebrità dell’epoca, l’hanno resa una figura mitica, tanto da meritarsi l’appellativo di Divina. Il suo indiscusso talento e i suoi legami con i maggiori autori e registi del tempo le consentirono di interpretare ruoli di prestigio, al fianco di Pasolini, Visconti e Zeffirelli, tra gli altri. La drastica perdita di peso, la morte del figlio neonato e la delusione seguita alla relazione con Aristotele Onassis, unite ad altri problemi di salute, la condussero verso il declino a partire dagli anni Sessanta.

Maria Callas morì sola a Parigi nel 1977 a causa di un arresto cardiaco, dovuto alle condizioni di salute già compromesse. Le sue ceneri furono sparse nel Mar Egeo, come da sua espressa volontà.

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