Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione
di Adriana Cavarero
Adriana Cavarero
Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione
Castelvecchi 2022
Chi saprà dire chi sono, chi saprà raccontare la mia unicità? Mentre la filosofia, fin dai tempi di Platone, punta all’universale astratto, la narrazione, incarnata esemplarmente dalla figura femminile di Sheherazade, tessitrice di racconti, si rivolge al particolare di una storia unica e irripetibile. L’arte della narrazione dona a ogni essere il proprio disegno unitario all’interno di uno spazio che è sempre intersoggettivo, relazionale, esposto allo sguardo e al racconto dell’altro. Il pronome della biografia è il tu. Attraverso le testimonianze di narratori e narratrici, poemi e miti antichi, richiamando le pratiche femministe dei gruppi di autocoscienza, la filosofa Adriana Cavarero delinea una “filosofia della narrazione”, affidata alle donne e all’amore per la vita, che si propone come cura per un pensiero maschile da sempre votato all’astratta definizione e alla morte.