Trainspotting

di Irvine Welsh

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Trainspotting
di Irvine Welsh 

Guanda 1996 

 La trama di Trainspotting è oltremodo conosciuta grazie al film omonimo, diretto da Danny Boyle e uscito dopo tre anni dal giorno in cui Irvine Welsh ha pubblicato l’insieme dei racconti scritti per sé, di questi personaggi allo sbando, tossici, alcolizzati, disadattati del distretto di Leith in Scozia. Se inizialmente lo svolgersi della vicenda è intuibile ad un certo punto Irvine la trasforma in un “diario”, non è più chiaro chi stia parlando ma da lì non si potrà più distogliere l’attenzione. Lo definirei un romanzo che crea dipendenza come sono dipendenti dall’eroina i suoi protagonisti e la cosa che ti lascia spiazzato è l’inevitabile accettazione della morte perché loro non possono fare a meno di essere quello che sono. 

Se nel libro “I Ragazzi dello zoo di Berlino” si parla dell’autobiografia di una ragazza e del suo viaggio disperato, tragico e crudele per riuscire a scegliere la vita, questo libro è crudo in un altro senso, mostra ciò che veramente è nella testa dei personaggi, lasciando poco spazio alla pietà o all’empatia, è pieno di scene tragico-comiche alle quali non possiamo rimanere indifferenti. Perché dunque leggere Welsh? Perché ti sbatte in faccia la storia di una generazione intera e dalla quale c’è sempre qualcosa da imparare.
Disponibile anche su Media library online. 

I Consigli di lettura della Biblioteca Comunale di Sirmione

 

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