Storia della follia nell’età classica
di Michel Foucault
Storia della follia nell’età classica
di Michel Foucault
BUR 2011
“Forse, un giorno, non sapremo più esattamente che cosa ha potuto essere la follia.
Resterà soltanto un enigma di questa esteriorità. Quale era dunque, ci si domanderà, questa strana delimitazione che è stata alla ribalta dal profondo Medioevo sino al ventesimo secolo e forse oltre? Perché la cultura occidentale ha respinto dalla parte dei confini proprio ciò in cui avrebbe potuto benissimo riconoscersi, in cui di fatto si è essa stessa riconosciuta in modo obliquo? Perché ha affermato con chiarezza a partire dal XIX secolo, ma anche già dall’età classica, che la follia era la verità denudata dell’uomo, e tuttavia l’ha posta in uno spazio neutralizzato e pallido ove era come annullata?”
In questo saggio, che rappresenta la prima opera importante del filosofo francese Michel Foucault, viene ricostruita la funzione storica e culturale della follia, nel periodo dal tardo Medioevo alla Rivoluzione industriale. Foucault delinea una grande genealogia della follia rintracciando le radici del funzionamento della società occidentale e descrivendo i meccanismi di esclusione e criminalizzazione di ogni forma di diversità e di devianza. Il filosofo assegna all’internamento la responsabilità di aver sommerso le voci della follia nel “silenzio” dell’età classica. Ne scaturisce una narrazione avvincente che ha gettato una luce su una realtà spesso tragica che ha coinvolto scrittori, artisti e pensatori, da De Sade a Nietzsche, da Van Gogh ad Artaud.
I Consigli di lettura della Biblioteca Comunale di Sirmione