Sirmione: un richiamo irresistibile per l’arte in movimento

Alla Spiaggia delle Bionde spunta "Dove vai..." un'opera di Gianus, il "Banksy del Garda"

MARTEDÌ 8 NOVEMBRE 2022 Questo articolo ha più di 1 anno

Sirmione, con la sua bellezza ed il suo delicato equilibrio, si conferma ancora una volta un luogo di grande attrazione per interventi di public art che, liberando la creatività, ci invitano ad una riflessione su tematiche di grande importanza sociale.

Dopo la pluridecennale rassegna Public Art Sirmione, La Mostra con il Panorama più bello del Mondo, ed il recente progetto fotografico Connections, è questa volta il caso di “Dove vai…“, opera del misterioso collettivo Gianus, comparsa la mattina di domenica 6 novembre alla Spiaggia delle Bionde.

L’opera, che come consuetudine per questo tipo di interventi artistici è stata rapidamente prelevata dal pubblico, si componeva di due tele realizzate con la tecnica dello stencil raffiguranti un bambino con una tanica d’acqua su sfondo rosso. Un riferimento all’emergenza siccità che ha colpito anche il lago di Garda a partire dalla scorsa estate. La posizione scelta sottolinea la contraddizione tra la presenza dell’acqua e la grave crisi idrica: le tele sono state collocate su una conduttura dell’acqua, quasi a voler evocare la rottura di un equilibrio provocata dai cambiamenti climatici.

Dietro al nome Gianus si celano due artisti di cui ad oggi non è dato conoscere l’identità. Il duo (da cui il nome ispirato al dio romano bifronte Ianus), si ispira al famoso street artist Banksy e affronta temi d’attualità come la crisi idrica e la guerra. Ha iniziato a diffondere le sue opere a Mantova, Castiglione delle Stiviere, Solferino e nella zona della colline moreniche, pubblicando poi gli interventi sul suo profilo Instagram.

Nell’intervista rilasciata a Giovanni Vigna, pubblicata dal Corriere della Sera, Gianus dice di aver scelto Sirmione come palcoscenico delle sue opere perché predilige i luoghi ricchi di bellezza, storia e cultura. “Il lago è ampiamente in sofferenza – spiega Gianus – le persone passano e non comprendono. Rimangono indifferenti”. Secondo il duo, i social annullano i confini collegando persone che si trovano a distanze siderali l’una dall’altra ma anche la siccità, a ben vedere, avvicina l’Italia e l’Europa all’Africa: “L’arte può aiutare a sensibilizzare? La siccità ha modificato il territorio. Che cosa avrebbe detto Catullo di questo cambiamento? Il tempo darà risposte“.

È connaturata a questo tipo di interventi, ed in alcuni casi costituisce parte integrate delle performances stesse, la pratica da parte del pubblico di prelevare liberamente le opere. Nel caso di Gianus, chi le rinviene si fa un selfie da inviare alle piattaforme web gestite dal collettivo e poi può tenersele o regalarle ad enti pubblici.

Anche Flavio Marcolini su Bresciaoggi dedica un articolo all’incursione artistica di Gianus

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