Simona Ghizzoni è la protagonista della Sirmione Photo Residency 2023
Il suo progetto scelto tra i quasi 300 presentati alla Sirmione Photo Residency
“Quest’anno la risposta alla nostra Sirmione Photo Residency è stata sorprendente! Abbiamo avuto quasi 300 candidati, provenienti da tutto il mondo e con approcci fotografici molto diversi. È molto stimolante per noi vedere quanto sia vivace e vario il mondo della fotografia e quanti fotografi siano interessati a lavorare per due settimane a Sirmione su un proprio progetto fotografico”.
Questo il commento entusiastico di Andréa Holzherr, Global Exhibitions Director and curator di Magnum Photos e presidente di giuria della Sirmione Photo Residency nell’annunciare il nome di Simona Ghizzoni, la persona selezionata per la seconda edizione della residenza fotografica sirmionese.
Il progetto con cui la fotografa romana ha convinto la Giuria si intitola Isola ed è stato realizzato a partire dal 2020 sull’Appennino Emiliano e poi Reatino. Per il nuovo progetto, che verrà realizzato durante la residenza sirmionese, Simona Ghizzoni lavorerà in stretta collaborazione con Andréa Holzherr e Ludovica Pellegatta di Magnum Photos.
Simona Ghizzoni ha in mente una chiara idea del progetto che realizzerà a Sirmione:
“Gran parte della mia pratica artistica racconta il legame tra essere umano e ambiente, riattualizzando le radici storiche e mitiche del territorio. In questo quadro si inserisce l’idea progettuale per Sirmione Photo Residency. Il lago di Garda è uno scrigno prezioso di leggende e tradizioni legate all’acqua: Sirmione è, etimologicamente, il rifugio sull’acqua; la relazione tra natura del territorio e abitanti è parte fondamentale di questa indagine. Attraverso la ricerca sul campo e la partecipazione di un gruppo di residenti, vorrei dunque produrre una rilettura immaginaria del luogo in tre capitoli: il ritratto e la natura morta in mise-en scène, il paesaggio e un erbario delle piante tradizionali”.
Così Simona Ghizzoni descrive il progetto Isola con cui è stata selezionata:
“Nel 2020 all’inizio della pandemia, ho deciso di tornare nella casa che apparteneva alla mia famiglia materna, sull’Appennino reggiano, cercando di comprendere se ci fosse, nonostante tutto, un filo rosso che unisse mia madre, me come nuova madre e la terra in cui sono cresciuta.
Sono nata in una famiglia di origini contadine, la vita stessa della mia famiglia è dipesa dalla natura, quella natura da cui per anni ho sentito con dolore la lontananza. Dal marzo del 2020, attraversando altri territori e altre case alla ricerca che ancora non ha una conclusione di un posto che sia il mio, questo filo rosso è diventato un’ossessione e ho scoperto che gran parte del mio lavoro nasce proprio da questa nostalgia delle mie origini. Isola parla, attraverso autoritratto, staged photography e immagini di documentazione quotidiana, di me, della mia nuova famiglia e della ricerca di una riconnessione con la terra e con le mie radici”.
Simona Ghizzoni (1977) è fotografa e attivista visuale per i diritti delle donne. Il suo lavoro è fortemente radicato nel vissuto personale, reinterpretato attraverso la fotografia. La sua produzione ruota attorno a due grandi filoni, che spesso si intersecano: la dimensione sociale della donna e la dimensione privata dell’autoritratto.
Due volte insignita del World Press Photo per i suoi lavori sulla condizione femminile, il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi: Poyi, The Aftermath Project, Burn Magazine Emerging Photographer Grant, BBC Arabic Film and Documentary Festival, Margaret Mead Film Festival, Sony World Photography Award, tra gli altri.
Nel 2022 è stata presidente di giuria per l’Europa al World Press Photo. Approfondimenti biografici.
Sirmione Photo Residency: tutti i partecipanti dell’edizione 2023
Tutti i concorsi fotografici del Premio Sirmione per la fotografia
Il Comunicato Stampa della Sirmione Residency 2023
Nella galleria fotografica proponiamo una selezione di immagini tratte dal progetto Isola.