La street photography di Richard Kalvar: Cuore, viscere e cervello

"Fotografi" pubblica una lunga intervista al maestro americano ripercorrendo carriera e poetica, passando anche per Sirmione

Pubblicato il: 8 Marzo 2024 Questo articolo ha più di 6 mesi

La rivista “fotografi” pubblica un’ampia conversazione con il maestro americano che ripercorre una lunga carriera ed una visione unica sulla street photography.
Già protagonista nel 2022 di un workshop di fotografia a Sirmione, che lo stesso Richard Kalvar menziona nell’intervista, il fotografo americano racconta il suo approccio spontaneo all’arte fotografica tra ironia, ambiguità e libertà di interpretazione.

“L’ambiguità è ciò che caratterizza le fotografie di Richard Kalvar che lasciano libero l’osservatore di scegliere la propria personale interpretazione. Richard ha svolto un’intensa attività affiancando il lavoro su commissione alla ricerca personale. Gli sono state dedicate molte mostre negli Stati Uniti, in Francia, Germania, Spagna e
Italia e molti libri. I suoi lavori sono apparsi su Geo, Creative Camera, Aperture, Zoom, Newsweek e Photo, e molte altre riviste. Richard è entrato in Magnum come membro associato nel 1975 e qui ci racconta quando è stato scelto; in seguito ha ricoperto la carica di vicepresidente e di presidente dell’agenzia

Le buone foto arrivano solo ogni tanto «Credo che la fotografia di strada sia il genere fotografico più difficile perché tutto è imprevedibile, noi non abbiamo
alcun controllo di quello che accade. Sappi quindi che ogni volta che scendi in strada lo farai senza la certezza di portare a casa una buona foto»[…]”.

Leggi l’intervista completa a Richard Kalvar sulla rivista fotografi

Ph: Eleonora Pecoraro
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