Catullo e Sirmione, tra leggenda e poesia
Marco Tiraboschi su Bresciaoggi.it ripercorre storie e miti che hanno legato nei secoli Sirmione e il poeta
In una calda notte di luglio una bissa dalla vela bianca, governata da un pescatore locale, scivola silenziosamente sull’acqua immobile. Tra l’argento della luna e il nero delle acque profonde una piccola lanterna a olio illumina i volti di un gruppo di eleganti signore e signori che, tra frasi di maniera e sorrisi, si sporgono alla ricerca di qualcosa nel lago: il riflesso di un volto passato, il sogno poetico di un’epoca antica. Sullo sfondo, in cima alla collina, solo l’ombra di imponenti edifici in rovina, testimoni della leggenda. Una scena alla quale, fino alla metà dell’Ottocento, era possibile assistere a Sirmione, nelle acque che circondano le «Grotte di Catullo». I turisti curiosi spesso venivano accompagnati, nelle notti di luna piena, sulle tracce della leggenda di Quinzia che narra di una giovane di Sirmione follemente innamorata di Catullo […].
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