Sperimentazione e contaminazione
Massimo Tedeschi racconta Back to PIETRA&Co., la mostra sirmionese che genera sorprese ed accende lo spirito
Massimo Tedeschi è una delle firme più prestigiose del giornalismo bresciano e nazionale. Già caporedattore del Corriere della Sera, è socio dell’Ateneo di scienze lettere e arti di Brescia, nonché presidente dell’Associazione Artisti Bresciani. Autore di oltre 180 pubblicazioni, presiede numerose associazioni ed è docente presso l’Università Cattolica di Brescia.
Nella sua lunga carriera si è occupato ampiamente di arte e cultura e non poteva certo mancare alla presentazione della mostra Back to PIETRA&Co., per la quale ha scritto un interessante approfondimento che qui presentiamo.
“Da quando Caio Valerio Catullo l’ha cantata, “perla delle isole e delle penisole”, e ha definito “bella” questa meta delle sue peregrinazioni amorose, fra Sirmione e gli artisti s’è stabilito un nesso speciale. Dal Rinascimento in poi è incalcolabile il numero degli scrittori di tutte le latitudini – da Heyse a Pound, da Swinburne a D’Annunzio – che l’hanno cantata e qui sono giunti sulle orme del poeta latino. Le arti plastiche non sono state da meno, ma se il binomio è tornato a risplendere nell’ultimo ventennio il merito è stato di un artista, un critico, un organizzatore di cultura, un rabdomante dello spirito dei luoghi: Lillo Marciano. È stato lui il primo a intuire che l’arte contemporanea – scultura, installazioni, video art – poteva trovare qui consonanze inattese, sfondi vertiginosi, suggestioni inedite. Poteva incontrare un pubblico nuovo, capace di stupirsi e qualche volta innamorarsi delle opere. Poteva generare sorprese e accensioni dello spirito. E l’intuizione è stata talmente feconda che il suo insegnamento vive anche a due anni dalla sua scomparsa […]”
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