A U T O S T O R I C I Z Z A Z I O N E
L’opera
“AUTOSTORICIZZAZIONE” è un’opera realizzata nel 2013 dal curatore ed artista bresciano Lillo Marciano per Progetto Utopia, un format artistico/critico condotto da Piero Cavellini e dallo stesso Marciano che si prefigge di tradurre in eventi pubblici le idee di autostoricizzazione e di comunicazione aperta iniziate dall’artista e collezionista Guglielmo Achille Cavellini nel 1971.
L’opera si compone di 19 pannelli autoportanti in acciaio zincato (50 x 60 x 40 cm) sui quali sono riportate in PVC le lettere della parola “autostoricizzazione”.
L’istallazione è stata esposta per la prima volta nel 2014 in occasione delle Celebrazioni ufficiali del centenario di GAC presso la Galleria Spazio Contemporanea di Brescia e negli interventi sirmionesi “Public Art Sirmione del 2014″, “Monuments“ del 2017/18 e “La mostra con il panorama più bello del mondo” del 2021.
Nel 2022 l’opera è stata acquisita dall’amministrazione comunale di Sirmione e trova ora la sua collocazione definitiva nello spazio antistante gli uffici del Comune in Via Alfieri.
Nel linguaggio di Progetto Utopia, l’installazione viene definita un “remake”: termine che descrive la pratica artistica, tipica di questo format, di attingere al vocabolario teorico ed artistico di Guglielmo Achille Cavellini e ricavarne opere che ne proiettino i concetti e la poetica.
Le opere così realizzate vengono utilizzate in interventi di public art per stimolare una riflessione sul concetto della cosiddetta “non-opera”: oggetti artistici che perdono la loro funzione strettamente “estetica” e assumono tratti e funzioni tipiche dell’arte relazionale.
L’opera esposta alla galleria “Spazio Contemporanea” di Brescia nel 2014 in occasione delle Celebrazioni ufficiali del centenario di GAC
L’opera esposta alla Spiaggia delle Muse durante la rassegna Public Art Sirmione nel 2014
L’opera esposta alla mostra Glocal Emotion alla Cava Burgazzi nel 2023
Il significato
Autostoricizzazione è il nome di un movimento e di una specifica pratica artistica introdotti dall’artista Guglielmo Achille Cavellini nel 1971 in risposta all’atteggiamento escludente dell’estabilishment artistico del suo tempo che continuava ad ignorare la sua figura di artista.
Con la forza dirompente dell’autoironia e di una intensa campagna artistico-pubblicitaria GAC (come Cavellini amava firmarsi) decise di autocelebrarsi scardinando ogni gerarchia e inaugurando un’operazione di comunicazione artistica internazionale finalizzata all’esaltazione della figura dell’artista attraverso l’autopromozione. Autostoricizzarsi voleva dire per Cavellini “entrare nell’Olimpo dell’arte senza chiedere il permesso a nessuno”, scavalcavo qualsiasi prassi fino ad allora conosciuta nella storia dell’arte e sostituendosi al sistema.
Seguendo questo manifesto programmatico Cavellini pose se stesso come personaggio storico da celebrare attraverso una fitta campagna di comunicazione.
Realizzò una serie di manifesti di mostre immaginarie che i più importanti musei del mondo gli avrebbero dedicato nel centenario della nascita, creò francobolli autocelebrativi, frontespizi di libri immaginari a lui dedicati da famosi scrittori, filosofi e poeti, realizzò massive operazioni di mail art e performances.
Tramite questi strumenti, in parte presi in prestito dal dadaismo storico ma rinnovati nella loro forza sovversiva, GAC inviava in giro per il mondo la sua storia già bella e pronta inaugurando una corrente artistica unica al mondo, fondata sul principio che lui stesso amava ripetere:
“Autostoricizzandomi divento il critico e lo storico di me stesso”
e ancora,
“Io non voglio diventare famoso quando son morto, io voglio diventare famoso quando son vivo”.
Lillo Marciano e Progetto Utopia a Sirmione
La public art è il filo conduttore continuativo e caratterizzante che lega tutte le mostre che Lillo Marciano, insieme a Progetto Utopia, ha curato a Sirmione.
Dal 2007 al 2012 il format, in collaborazione con il Comune e con Pietra & Co. ha curato la rassegna annuale Public Art Sirmione che ha visto la partecipazione di numerosi artisti. Gli interventi hanno interessato varie aree pubbliche e siti espositive del comune, in particolare le zone del centro storico e le spiagge. A questa rassegna si sono aggiunti nel 2013 e nel 2014 altri interventi di public art in altrettante zone ad accesso pubblico o di proprietà del comune (tra queste, il laboratorio Art no limits, e le istallazioni 50/100 La base magica di Piero Manzoni e la Cornice vuota di GAC a Parco Callas). La stagione 2017-2018 ha visto la realizzazione delle istallazioni “Monuments” sempre attraverso contributi collettivi di artisti in aree pubbliche del comune. Si giunge così alla curatela, nell’estate del 2021, de “La mostra con il panorama più bello del mondo”.
Tutte queste operazioni artistiche chiamano il pubblico ad intervenire, cooperare, collaborare, affinché il risultato sia il frutto di una azione congiunta tra “dispositivo artistico” e persone. Opere come Kiss please, 50/100 La base magica di Piero Manzoni e la Cornice vuota di GAC, sono oggetti artistici che portano istruzioni più o meno esplicite, suggerimenti d’uso, allusioni, inviti all’azione, di un’arte che scende dal piedistallo e ci invita a salire, in un circuito nel quale l’arte stessa infine ritorna, come un gioco che facciamo tutti insieme.
La poetica di Lillo Marciano, oltre alla componente strettamente “relazionale”, parla il linguaggio della tradizione Cavelliniana, da cui “Autostoricizzazione” attinge le sue radici. Questo termine è stato introdotto da Guglielmo Achille Cavellini, artista e collezionista bresciano, per dare il nome alle pratiche artistiche da lui stesso inventate come reazione all’indifferenza e all’esclusione che il sistema dell’arte di allora gli riservava.
Da Lillo Marciano abbiamo imparato che questa operazione di autodeterminazione è più bella però se la facciamo tutti insieme, in un rito di libertà e socialità, un passatempo dove il tempo ci viene finalmente restituito. Riscoprire l’arte per vivere il momento, sentirsi vivi qui ed ora sul pianeta terra. L’affermazione della nostra creatività non è sottoposta a dictat esterni nè autorizzata da patenti, né condizionata da infrastrutture tecniche egemoni.
Da Guglielmo Achille Cavellini impariamo che il coinvolgimento artistico non poteva limitarsi al collezionismo, ma esitava a più riprese, e poi definitivamente, nell’azione artistica diretta.
“L’arte servirà ad educare la sensibilità. Finchè ci sarà l’uomo ci sarà anche l’arte, espressione del proprio tempo. Mi rammarico perchè non mi sarà possibile seguire e conoscere l’evoluzione della mia opera, che ha determinato una autonomia di pensiero e una liberazione da ogni condizionamento. L’arte sarà la vita e la vita sarà l’arte”. (G.A. Cavellini, Vita di un genio, Centro studi cavelliniani, 1989, p. 155).
L’autostoricizzazione è un invito ad un intervento creativo che sappia attingere dall’immaginazione di ciascuno e produrre un’azione artistica liberata.
L’opera fa parte del percorso:
Back to PIETRA&Co. Public art a Sirmione
(da Punta Grò alle Grotte di Catullo)
Giugno – Ottobre 2024
Tutte le opere di Back to Pietra & Co.
Approfondimenti
Pubblicazioni consorzio marmisti bresciani
Lillo Marciano a Sirmione: Cibo per la mente
Un articolo di Fanpage su Kiss Please di Lillo Marciano
Guglielmo Achille Cavellini, “i Cimeli”
Lo strano caso di Guglielmo Achille Cavellini
Guglielmo Achille Cavellini: il Centenario immaginato
Guglielmo Achille Cavellini nel ricordo di Giacomo Danesi