La storia dei luoghi sacri di Sirmione

Monsignor Angelo Orlandi ci accompagna in un emozionante viaggio nel tempo ai confini del nostro passato cristiano

Pubblicato il: 21 Dicembre 2022 Questo articolo ha più di 1 anno


Grazie alla passione ed alla perseveranza di Antonio Merlin è stato pubblicato il libro La storia religiosa di Sirmione, tratto dal manoscritto di Monsignor Angelo Orlandi.
Il testo rintraccia i luoghi di culto, le chiese, i nomi dei religiosi e le vicende storiche che hanno segnato l’evangelizzazione del territorio sirmionese. Il volume è impreziosito da una prefazione e da una poesia di Mario Arduino, indimenticato Sindaco di Sirmione, poeta e storico innamorato della sua città.

Il libro è disponibile in consultazione presso la Biblioteca Comunale di Sirmione, dove sono conservati i dattiloscritti originali da cui il testo è tratto.
Sono pagine che lanciano un ponte su un passato anche molto lontano dal quale riaffiorano aspetti interessante non soltanto della vita religiosa di un tempo, ma anche della vita civile ed economica di una comunità che man mano andava formandosi, raccogliendosi nella devozione e nella cura dei propri templi religiosi.

Il testo, pubblicato nell’ottobre scorso da Acquario del Garda editore e curato da Antonio Merlin, nasce da un progetto risalente al 2010 e presenta al pubblico una ricerca risalente agli anni 70 del secolo scorso che Monsignor Orlandi, allora responsabile della biblioteca del Seminario Vescovile di Verona, aveva condotto partendo dalle consultazioni di fonti antiche. Lo studio fornisce una preziosa testimonianza dei fatti legati al finanziamento, edificazione e restauro delle chiese di Sirmione.

Nella maggior parte dei casi gli edifici citati sono giunti fino a noi, molti trasformati e riadattati con il susseguirsi delle esigenze che le diverse epoche presentavano. In altri casi il testo cita chiese e luoghi di culto di cui rimane solo memoria scritta. Intitolazioni di antiche chiese a San Martino e San Vito suscitano grande curiosità e suggeriscono una diffusione molto precoce del culto cristiano nella penisola.

L’esposizione delle vicende religiose accompagna il lettore nel tempo aprendo panorami su persone e luoghi magnifici: il Colle di Cortine e la memoria dell’antica rocca romana, l’epoca Longobarda con la regina Ansa che fondò un monastero dedicato San Salvatore, il testamento del sirmionese Cunimondo a beneficio delle chiese della comunità. Figure che ci parlano da un passato lontano e che impreziosiscono la tessitura storica degli eventi.

Giovanni Vigna sul Corriere della Sera dedica una recensione a “La storia dei luoghi sacri di Sirmione”

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