Il buen ritiro di Maria Callas a Sirmione

A quasi cinquant’anni dalla sua scomparsa, Maria Callas continua a vivere anche attraverso i luoghi che hanno segnato la sua vita. La villa di Sirmione, un tempo rifugio della soprano più famosa del mondo, è oggi un luogo che conserva memoria, eleganza e suggestione, restituendo frammenti di un passato leggendario. Ne parla Arianna Galati su Repubblica.it

“Le case parlano. Di abitudini, ossessioni, momenti che solo i muri hanno assorbito. Cosa racconta oggi la villa di Maria Callas a Sirmione, a quasi cinquant’anni dalla scomparsa di una delle più grandi cantanti liriche della musica? I ricordi, probabilmente. Perché se la vita terrena di Maria Callas si è interrotta nel 1977, l’elegante villa di Sirmione con vista sulle sponde del lago di Garda era stata abbandonata molto tempo prima, ed era già ridotta in uno stato di incuria. Fortunatamente il tempo e la lungimiranza congiunta tra pubblico e privato hanno lavorato correttamente, e oggi Villa Callas è una delle tappe obbligate di una visita a Sirmione. Anche per provare a risentire le sottili vibrazioni del buen retiro della soprano più famosa del mondo.

La vita errante di Maria Callas, nata Maria Anna Cecilia Sofia Kalogeropoulou negli Stati Uniti, famiglia greca, lei stessa molto legata alla Grecia, non sembrava contemplare un lungo passaggio in Italia, nonostante cantasse per professione proprio quelle opere italiane che avevano caratterizzato la musica lirica dell’Ottocento. Negli anni Quaranta, quando la sua stella si accese, Maria Callas non era ancora Maria Callas. Ma la voce unica, per cui venne rispolverata la categoria “soprano drammatico d’agilità”, era indubbiamente all’inizio del potenziale di splendore quando avvenne il primo contatto ufficiale con l’Italia, nel 1947 […]”. 

L’articolo completo di Arianna Galati su “d” di Repubblica.it