Davide Greco è il primo “fotografo residente” a Sirmione
Il suo progetto Parcours scelto tra i 99 presentati alla Sirmione Photo Residency
Sarà Davide Greco il protagonista della prima edizione della Sirmione Photo Residency.
Il progetto con cui il fotografo ha convinto la Giuria si intitola Parcours ed è stato realizzato in Francia, a Clermont-de-l’Oise, nel 2021.
Davide Greco è già al lavoro con Andréa Holzherr e Ludovica Pellegatta di Magnum Photos per elaborare un nuovo progetto fotografico che verrà realizzato a Sirmione nella prima metà di Ottobre 2022.
Parcours è un progetto sviluppato durante una residenza d’artista a Clermont-de-l’Oise, organizzata dall’associazione fotografica Diaphane. Parcours è stato ispirato da una personale ricerca su una particolare forma di disorientamento chiamata “spatial cognitive deskilling”: più diventiamo dipendenti da artefatti cognitivi come le mappe digitali, minore sarà la nostra capacità di orientarci in ambienti inesplorati. Stiamo diventando ciò che i giapponesi chiamano “hōkō onchi”, letteralmente “sordi alla direzione”. Quando gli algoritmi saranno abbastanza evoluti, ci fideremo ancora dei nostri sensi?
La mia visita a Clermont è stata l’occasione per esplorare un luogo sconosciuto facendo affidamento ad un sistema di navigazione poco convenzionale: le persone. Grazie al loro aiuto ho creato il mio itinerario di viaggio a Clermont basato sulle esperienze personali dei suoi abitanti. Partendo dai miei primi contatti locali, ho chiesto a ogni partecipante di pensare ad un luogo in cui voler essere fotografati: un luogo speciale legato a un ricordo o a un’emozione, pubblico o privato, purché entro i confini della città. Successivamente, ogni partecipante aveva la possibilità di coinvolgere altre persone da fotografare, permettendomi di proseguire o meno lungo il sentiero da loro tracciato. In questo modo i soggetti fotografati sono diventati i creatori di una mappa collettiva.
Durante la mia residenza ho esplorato la città muovendomi spesso senza una meta precisa. Mi sono lasciato sedurre dal mio disorientamento alla ricerca di immagini che potessero riempire l’assenza di un immaginario personale della città.
I ritratti degli abitanti e la serie dei dettagli fotografati durante lunghe camminate solitarie compongono un’immagine di Clermont in cui il disorientamento è compensato dalla bellezza di un incontro.
La creazione di una mappa di Clermont è anche un omaggio alla dinastia di cartografi e astronomi Cassini, trasferitisi in Francia dall’Italia nel XVII secolo, ai quali la città di Clermont ha intitolato un liceo, una strada e dedicato un monumento: il busto di César-François Cassini. La sua prima mappa della Francia, completata dal figlio, ha fornito la rappresentazione più accurata del Paese, la cui realizzazione ha richiesto più di cinquant’anni di lavoro.
La serie Parcours sarà esposta al festival Photaumnales 2022 a Clermont-de-l’Oise.
Davide Greco, nato a Torino nel 1982, è un fotografo documentarista freelance. Le sue storie esplorano spesso i processi di costruzione dell’identità, gli immaginari collettivi e i territori di confine. Questi scenari mutevoli riflettono la sua storia personale: prima di diventare fotografo, nel 2009 si laurea in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino. Dal 2010 al 2014 vive tra Bruxelles, Torino e Ginevra, lavorando principalmente in ambito accademico. Rientrato in Italia si dedica completamente alla fotografia. Nel 2015 frequenta la scuola di fotogiornalismo Luz Academy dell’agenzia LuzPhoto di Milano. Dal 2019 è collaboratore dell’agenzia Parallelozero. Oltre ai suoi progetti personali, lavora su incarichi editoriali e aziendali con un approccio narrativo sensibile all’uomo e alla sua storia personale. Ha lavorato e collaborato tra gli altri con Internazionale, la Repubblica, Vanity Fair, Fondazione Edoardo Garrone, Chora Media, Altraeconomia, Slow Food, HarperCollins. Recentemente è stato premiato con la Sirmione Photo Residency (2022), il Premio Head On Landscape (2020), il Premio Residenza Europea (2019), l’Italy Photo Award (2019), una borsa di studio STEP della Fondazione Culturale Europea (2019), la mostra BYOPaper! ai Rencontres d’Arles (2018).
Tutti i concorsi fotografici del Premio Sirmione per la fotografia
Nella gallery una selezione di immagini dal progetto Parcours, di seguito le didascalie complete con le descrizioni delle fotografie.
Lionel Ollivier, sindaco di Clermont de l’Oise, nell’aula di disegno dell’ex College Fernel, dove ha frequentato i primi anni di scuola. L’edificio è stato dismesso nel 2003 e consegnato gratuitamente alla Comunità dei Comuni. “Sono diventato presidente della Comunità dei Comuni nel 2014 e mi sono detto: cosa facciamo qui? Facciamo una mediateca, un fab-lab, attività ricreative e culturali, teatro, laboratori di ceramica. Abbiamo lavorato dal 2014 al 2020 su questo progetto, che alla fine è stato approvato. Lo stiamo ristrutturando con una funzione culturale. Mi ricorda quando ero studente, e non solo: partecipare a un progetto, cercare sovvenzioni, finanziamenti, e far rivivere questo luogo, perché anche se naturalmente è ancora una realtà immaginaria, non è male averci lavorato”.
Léa David, presso il cinema “Paul Lebrun” di Clermont. Nel 2019 a soli 22 anni, Léa è diventata direttrice del cinema. “Sono legata a questo cinema da quando ero bambina. Venivo qui con la mia famiglia e, in seguito, anche con gli amici. Qui ho costruito gran parte della mia cultura cinematografica e della mia cultura in generale. Amo molto questo posto. Quando mi è stato proposto di assumerne la direzione, ho detto subito di sì. Per me è un luogo pieno di storia, pieno di film importanti. Sono sempre stata affascinata dal cinema ed è questo cinema che mi ha spinto a lavorare in questo campo”.
Ahmed Iskou, assistente sociale del comune di Clermont, ritratto nel prato davanti alla sua abitazione nel quartiere di Les Sables. “Quello che mi piace di questo posto è che si ha l’impressione di essere dentro ai salotti delle persone. Vedete le finestre intorno a noi? Questo è il salotto delle case qui intorno e noi siamo al centro. Siamo fuori, ma allo stesso tempo siamo in salotto, con le persone. Questo luogo è una sorta di estensione di queste case, ma è condivisa”.
Aurore Merchez, presso l’ex campo sportivo della scuola media Jeanne d’Arc: “Lì c’era la palestra della scuola, che ora è stata trasferita ad Agnetz e qui non è rimasto nulla. Al posto della scuola doveva nascere un grande parcheggio e il campo sportivo è completamente scomparso. Oggi non c’è traccia fisica dei miei anni di scuola secondaria, perché la scuola non c’è più. Quelli sono stati anche gli unici anni in cui ho praticato sport, perché dopo le medie ho avuto dei problemi di salute e sono stata esonerata per gli anni successivi. Quindi gli unici anni in cui ho praticato sport a scuola, è stato qui”.
Guillaume Dussez, ritratto davanti alla scuola Notre-Dame de la Providence. “Sono nato a Clermont. Clermont è la mia città del cuore. In questa scuola ho trascorso tutti gli anni della materna e delle elementari. Al mattino venivo parcheggiato qui con mia madre, in attesa che il custode venisse ad aprire il cancello. I miei genitori erano divorziati, ma vivevano entrambi nelle vicinanze. Ho molti bei ricordi qui, ci sono amici che ancora oggi frequentano il negozio di videogiochi dove lavoro e che ho conosciuto qui 30 anni fa. Poi, è proprio nel cuore della città”.
Claude Boulet, presidente della Società di Archeologia e Storia di Clermont, nella sua casa di Rue Général Pershing. La casa contiene numerosi affreschi dello zio, il pittore Robert Boulet, che vi trascorse la maggior parte della sua vita, tra il 1933 e il 1969. “Mio zio ha decorato questa casa. Dipingeva molto, ma non ha mai perseguito il successo. Qui ci sono molti soggetti religiosi e molti ritratti di famiglia. Amo questa casa perché ci sono molti vecchi documenti sulla storia locale e sulle decorazioni fatte da mio zio Robert”.